Per fortuna ci sono sempre i nostri stipendi da tagliare e le nostre tasche da saccheggiare, altrimenti - quando in Parlamento qualcuno s’inventa che dobbiamo ridurre le spese - finirebbe con l’andarci di mezzo anche la povera società vincitrice dell’appalto di “giardiniere di Bankitalia”.
Da alcune settimane, prima su Libero, poi sul Fatto Quotidiano, ha fatto sensazione la notizia – pubblicata dapprima sul sito internet della Banca d’Italia – di una nuova procedura di gara “per la manutenzione delle aree a verde e noleggio di piante ornamentali”. Costo dell’appalto per quattro anni: più di 8 milioni di euro (sedici miliardi delle vecchie lire...), comprensivo di IVA (si presume che i giardinieri fatturino).
Otto milioni di euro non sono bruscolini: equivalgono a quasi 1.200 euro netti per ogni dipendente, che in tempi di blocco contrattuale, inflazione in salita, benzina alle stelle e stipendi cementati all’Anno di Grazia 2010 non farebbero proprio schifo.
Ma il Direttorio è popolato da esteti, che quando vanno in visita pastorale a Vermicino adorano guardare i verdi prati curati a regola d’arte, e che usano abbellire i palazzi nobili con piante forse provenienti dall’Australia o dalla Papuasia, a giudicare dal costo. Pensate: si tratta di una cifra molto simile a quella che versa la Banca sul Fondo Pensione dei post-93. Davvero l'erba tagliata a regola d'arte vale quanto il futuro pensionistico di 2.000 persone?
Ma il Direttorio, d’altronde, i dipendenti nemmeno li guarda.
Le piante sono più belle, più silenziose e non si iscrivono ai sindacati. Infatti, vengono buttate via ogni giorno, senza che nessuno dica alcunché.
Se tutti i dipendenti faranno una scelta diversa da una bella pianta molto qualificata ma senza opinioni, sarà più vicino il cambiamento.
Facciamo fiorire le nostre rose: costano meno, sono molto più belle e … resistono, resistono, resistono!
Non so voi ma io sacrifico con gioia una parte della mia futura pensione pur di lavorare, oggi, in un ambiente botanicamente curato e bucolicamente rigoglioso.
RispondiEliminaAnzi, con altri 8 milioni dovrebbero ripristinare le cascatelle sulla piazza dello gnomone: già gli arabi, millenni fa, apprezzavano il fruscio dell'acqua che scorre (Ahalmbra docet).
Sono quasi sicuro al 99% che l'inaridimento dei giardini pensili della nostra sede provocherebbe un generale calo di produttività.
bravo sirjack sacrifica la TUA pensione, ma a me lascia la possibilità di scegliere di non farlo.
EliminaPer molti versi irresistibile...
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